La struttura di Terezín o Theresienstadt in Repubblica Ceca è stato un campo di concentramento dal 1941 al 1944. In questi anni furono deportati più di 150mila ebrei, un quarto dei quali morì nel campo. La maggior parte dei prigionieri passava di qui per poi venire trasportata ai campi di sterminio di Treblinka e Auschwitz.
Il lager nacque come modello nazista di insediamento ebraico e in quanto tale venne propagandato dal Terzo Reich, specialmente in occasione della visita di una delegazione della Croce Rossa Internazionale il 23 giugno 1944.
Nell’ottobre del 1943 vennero infatti deportati a Terezin 466 ebrei danesi e il governo danese, venendo a conoscenza delle voci sugli gli orrori dei campi, premeva per conoscere le condizioni dei propri connazionali, chiedendo al governo tedesco una ispezione della Croce Rossa Internazionale. Per smentire le voci sugli stermini Eichmann acconsenti alla visita, escogitando uno stratagemma. Nella primavera del ‘44 iniziò infatti un programma di abbellimento del campo: furono aperti negozi, ridipinte le pareti del ghetto, costruito un parco giochi per bambini, un auditorium per la musica, piantati alberi e fiori, distribuiti vestiti, cibo e caramelle. Per non destare alcun sospetto 7.500 ebrei giudicati “impresentabili” vennero deportati ad Auschwitz, mentre i rimanenti furono istruiti per recitare una grande messinscena.
Durante la visita la delegazione venne guidata per tutto il tempo dal comandante del campo Karl Rahm e da un capo del consiglio ebraico che li condussero nel percorso che avevano precedentemente tracciato. Venne addirittura eseguita l’opera Brundibàr scritta dal deportato Hans Krása ed eseguita dai bambini del campo.
Lo stratagemma funzionò talmente bene che gli ospiti rimasero colpiti dal campo e il governo nazista decise di fare della commedia inscenata un film di propaganda così da mostrare la benevolenza di Hitler. Tra i deportati c’era infatti il famoso regista Kurt Gerron, apparso anche accanto a Marlene Dietrich nel film L’angelo azzurro. Il suo compito fu quello di realizzare un documentario in grado di convincere tutto il mondo che gli ebrei non solo non venivano uccisi, ma che addirittura stavano meglio della popolazione tedesca che era sotto bombardamento. E ci riuscì più che bene, il film che diresse venne intitolato “Il Führer regala una città agli ebrei” e fu proiettato in tutti i cinema tedeschi.
Perché il passato rimanga tale è essenziale ricordare. Oggi Area Nord Milanese ricorda ciò che è stato per far si che mai si ripeta.
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